
11 Ott Sì può rateizzare un decreto ingiuntivo?
Un creditore può rateizzare un decreto ingiuntivo di modo che il debitore paghi a rate il debito, invece che in un’unica soluzione. La rateizzazione può essere una soluzione vantaggiosa per il debitore se non ha le risorse economiche necessarie per pagare l’intero importo del debito in un’unica soluzione e per il creditore che recupera così il credito in tempi più brevi.
Ovviamente prima di richiedere la rateizzazione, è importante valutare la propria situazione debitoria e assicurarsi di essere in grado di pagare le rate. Per questo motivo occorre preparare una richiesta di rateizzazione realistica in cui l’importo delle rate sia sostenibile per il proprio budget.
Infine, occorre considerare che il creditore potrebbe non accettare la richiesta di rateizzazione al primo tentativo, quindi è importante essere disposti a negoziare per trovare un accordo che sia vantaggioso per entrambe le parti.
Quando si può rateizzare un decreto ingiuntivo
Il decreto ingiuntivo si può pagare a rate. Il debitore infatti può chiedere al creditore di rateizzare il pagamento del credito e il creditore può accettare o rifiutare la richiesta. In caso di accettazione, le parti possono stipulare un accordo di rateizzazione, che deve essere redatto in forma scritta e sottoscritto da entrambe le parti.
Quali sono i requisiti per il rateizzo del decreto ingiuntivo
Il debitore può fare richiesta di rateizzazione del decreto ingiuntivo al creditore quando non è in grado di pagare per intero l’importo del credito in un’unica soluzione. Il debitore quindi deve dimostrare la propria situazione economica presentando al creditore documenti che dimostrino la sua situazione di difficoltà, come ad esempio:
- busta paga;
- modello ISEE;
- ultima dichiarazione dei redditi;
- documentazione relativa a eventuali spese fisse, come ad esempio l’affitto o il mutuo.
Il debitore ha il diritto di chiedere la rateizzazione, ma il creditore deve essere d’accordo e non è un suo obbligo accettare.
Come si effettua la rateizzazione del decreto ingiuntivo
Per richiedere la rateizzazione di un decreto ingiuntivo, il debitore può contattare il creditore e chiedere un appuntamento per discutere la questione. In alternativa, il debitore può inviare una lettera al creditore con la richiesta di rateizzazione.
La lettera deve indicare i seguenti dati:
- i dati anagrafici del debitore e del creditore;
- il numero del decreto ingiuntivo;
- la somma da pagare;
- il numero di rate richiesto;
- le eventuali penali per il mancato pagamento.
Il creditore, entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta, deve rispondere al debitore comunicando la sua decisione.
Cosa Succede Dopo la Richiesta di Rateizzazione?
In caso di accettazione della richiesta di rateizzazione, le parti possono stipulare un accordo di rateizzazione, che deve essere redatto in forma scritta e sottoscritto da entrambe le parti. L’accordo di rateizzazione deve indicare la somma da pagare, il numero delle rate, la scadenza di ciascuna rata e le eventuali penali per il mancato pagamento. Il creditore può richiedere al debitore di fornire garanzie per il pagamento delle rate, come ad esempio un’ipoteca o una fideiussione.
In caso di mancato pagamento di una rata, il creditore può richiedere l’esecuzione forzata del decreto ingiuntivo.
In caso di rifiuto della richiesta di rateizzazione, il debitore può proporre ricorso al giudice per chiedere l’annullamento del decreto ingiuntivo. Per proporre ricorso al giudice, il debitore deve presentare un atto di citazione al tribunale competente entro 40 giorni dalla notifica del decreto ingiuntivo.
In tal caso, il processo si svolgerà davanti al tribunale competente. Il giudice, dopo aver valutato le prove presentate dalle parti, deciderà se annullare o meno il decreto ingiuntivo.
- Se il giudice annulla il decreto ingiuntivo, il creditore non potrà più richiedere il pagamento del credito.
- Se il giudice non annulla il decreto ingiuntivo, il debitore dovrà pagare l’intero importo del credito.
Ci sono delle alternative alla rateizzazione del decreto ingiuntivo?
In alternativa alla rateizzazione del decreto ingiuntivo c’è un’opzione: proporre al creditore un accordo di saldo e stralcio. In questo caso, il debitore propone al creditore di pagare un importo inferiore a quello indicato nel decreto ingiuntivo. L’accordo di saldo e stralcio è un accordo tra il debitore e il creditore che determina la cancellazione del credito per un importo inferiore a quello originariamente dovuto.
Questa soluzione può essere vantaggiosa per entrambe le parti:
- per il debitore, perché paga meno del debito originale, che può essere utile se non ha le risorse economiche necessarie per pagare l’intero importo del credito;
- per il creditore, se ritiene che sia difficile o impossibile recuperare l’intero importo del credito.
Per stipulare un accordo di saldo e stralcio, il debitore deve presentare al creditore una proposta di accordo che deve indicare l’importo che il debitore è disposto a pagare. Se il creditore accetta la proposta, le parti devono stipulare un accordo scritto, che deve essere firmato da entrambe le parti ed è un contratto vincolante per entrambe le parti.
Una volta stipulato l’accordo, il creditore non può più richiedere il pagamento dell’intero importo del credito.
In ogni caso, la gestione della pratica deve essere seguita da un avvocato o un consulente finanziario può fornire assistenza legale e finanziaria per aiutarti a trovare la soluzione migliore per la tua situazione.