
14 Apr Il pignoramento: cos’è e come funziona
Il pignoramento: cos’è e come funziona
Il pignoramento è un procedimento legale che consente a un creditore (una persona fisica, un’azienda, una banca etc) di ottenere il pagamento di un debito attraverso la confisca di beni di proprietà del debitore (colui che ha il debito).
Dopo l’avvio del pignoramento, il debitore riceve una notifica dell’atto di pignoramento, che indica i dettagli del credito oggetto del pignoramento, i beni pignorati e i diritti del debitore in merito alla procedura legale. A partire dalla notifica dell’atto di pignoramento, il debitore avrà un determinato periodo di tempo per agire.
Quali sono le diverse tipologie di pignoramento
Il pignoramento può avvenire su diversi tipi di beni, come immobili, altri beni fisici quali veicoli e attrezzature, ma anche conti bancari e stipendi.
Qualunque sia il bene pignorato, il pignoramento deve essere autorizzato da un tribunale o da un’autorità competente quindi il creditore deve seguire una serie di passi e procedure legali prima di poter procedere con la confisca dei beni.
Vediamo le tre tipologie di pignoramento più comuni.
Pignoramento immobiliare
Il pignoramento immobiliare è una forma di pignoramento che prevede la confisca di un immobile di proprietà del debitore, un procedimento legale complesso che può comportare gravi conseguenze per il debitore, inclusa la perdita dell’immobile.
Il pignoramento della casa inizia con l’atto di pignoramento immobiliare, che formalizza il processo di pignoramento e ne rende noto il fatto alle parti coinvolte, compreso il debitore e altri eventuali creditori garantiti. Può essere seguito da ulteriori azioni legali per la vendita della casa così da soddisfare il debito del creditore.
Bisogna però segnalare che la Legge n. 69/13 ha modificato l’articolo 76, comma 1, del DPR n. 602/73 in merito ai pignoramenti degli immobili, dicendo che la prima casa di abitazione del debitore, nonché gli arredi e gli oggetti necessari per la vita quotidiana del debitore e della sua famiglia, sono generalmente considerati non pignorabili fino a un determinato valore stabilito dalla legge.
In ogni caso, l’immobile può essere pignorato in mancanza di uno dei requisiti solo per debiti superiori a 120.000 euro.
Pignoramento dei beni
Il pignoramento dei beni è un procedimento legale con cui un creditore può sequestrare i beni di proprietà del debitore per saldare un debito. Per “beni” si possono intendere veicoli, attrezzature, inventari, gioielli, opere d’arte e altri oggetti di valore.
Il procedimento di pignoramento beni di solito inizia con l’emissione di un’ordinanza o di un decreto di pignoramento da parte di un tribunale o di un’autorità competente che stabilisce il diritto del creditore di sequestrare i beni del debitore e rende noto il fatto alle parti coinvolte.
Successivamente, l’ordinanza o il decreto di pignoramento viene notificato ufficialmente al debitore o al detentore dei beni e i beni pignorati vengono sequestrati e messi sotto custodia del creditore o di un ufficiale giudiziario.
Ci sono però dei beni non pignorabili stabiliti dalla legge e previsti dall’articolo 545 del Codice di Procedura Civile (CPC). Secondo la normativa italiana, i beni che sono generalmente considerati non pignorabili includono:
- beni di primaria utilità, come gli abiti e gli oggetti necessari per la cura della persona;
- strumenti di lavoro per l’esercizio dell’attività professionale o commerciale del debitore fino a un determinato valore stabilito dalla legge, che cambia a seconda del tipo di attività;
- prestazioni previdenziali e sociali, come le pensioni, le indennità di malattia o invalidità, i sussidi di disoccupazione e altre prestazioni simili.
Pignoramento conto corrente
Il pignoramento del conto corrente è una procedura legale mediante la quale un creditore può ottenere il sequestro o il blocco dei fondi presenti sul conto corrente di un debitore per ottenere il saldo di un debito nei suoi confronti.
Il pignoramento dei crediti è disciplinato dal Codice di Procedura Civile italiano e può essere eseguito da un ufficiale giudiziario autorizzato.
È importante notare che, oltre all’importo indicato nell’atto di pignoramento, possono essere pignorate anche le somme che verranno accreditate sul conto corrente del debitore successivamente alla notifica dell’atto di pignoramento, fino a quando il debito non venga saldato nella sua interezza.
Pignoramento come funziona e come si avvia il procedimento
Il procedimento di pignoramento può variare leggermente a seconda della giurisdizione, ma in generale, il processo include i seguenti passaggi.
- Avvio del procedimento: il creditore presenta una richiesta di pignoramento a un tribunale o a un’autorità competente, specificando il debito non pagato, così che il tribunale possa inviare la notifica dell’atto di pignoramento al debitore.
- Valutazione dei beni: un ufficiale giudiziario valuta i beni da pignorare per determinarne il valore da inserire nel verbale di pignoramento.
- Pignoramento dei beni: se il tribunale o l’autorità competente approva la richiesta di pignoramento, i beni specificati vengono confiscati dal creditore o dall’ufficiale giudiziario.
- Vendita dei beni: i beni pignorati possono essere venduti all’asta o in altro modo per soddisfare il debito del creditore. Il ricavato della vendita viene utilizzato per pagare il debito iniziale e eventuali spese legali o procedurali richieste per il pignoramento.
- Restituzione del surplus: se il ricavato della vendita dei beni supera l’importo del debito e delle spese, il surplus può essere restituito al debitore.
Cosa succede dopo il pignoramento
Generalmente dopo l’atto di pignoramento si tenta sempre una conciliazione tra le parti per trovare un accordo al di fuori del tribunale. Questo potrebbe consentire al debitore di evitare la vendita dei beni pignorati o di concordare modalità alternative di soddisfacimento del debito.
Se il pignoramento, invece, procede e i beni pignorati sono stati venduti all’asta o tramite altro metodo di vendita, il ricavato della vendita viene utilizzato per soddisfare il debito vantato dal creditore. Se l’importo ottenuto dalla vendita non è sufficiente a coprire il debito, potrebbero essere intraprese ulteriori azioni legali per recuperare la differenza.
Una volta che il debito è estinto, il pignoramento può essere revocato e i beni pignorati, se non venduti, restituiti al debitore.
Come difendersi dal pignoramento
Il debitore ha il diritto di opporsi al pignoramento in determinate circostanze, ad esempio se può dimostrare che il debito è stato già pagato o se il pignoramento viola i suoi diritti legali.
A seguito della notifica di pignoramento, il debitore può quindi presentare un’opposizione al pignoramento entro i termini stabiliti dalla legge che il tribunale valuterà per prendere una decisione in merito.
In generale, per gestire un atto di pignoramento e per difendersi, il creditore deve consultare un avvocato o un consulente legale così da capire come far valere i propri diritti ed eventualmente assolvere agli obblighi in caso di pignoramento.